Stefano Bombardieri nasce nel 1968 a Brescia.
Figlio di scultore, affianca gli studi artistici alla frequentazione, sin da giovane età, dello studio del padre, Remo Bombardieri, dove affina le sue conoscenze tecniche.
Accanto alla realizzazione di sculture figurative, in prevalenza di grandi dimensioni, crea opere legate all’arte povera, all’arte concettuale e alla video-installazione.
La sua ricerca artistica si sviluppa sulla riflessione, non senza suggestioni filosofiche, di alcuni temi, quali il tempo e la sua percezione, l’esperienza del dolore nella cultura occidentale, l’uomo e il senso dell’esistenza. Il suo lavoro parte dalla realtà tangibile per giungere a mondi interiori, universi fantastici.
Le sue sculture includono principalmente la fauna selvatica come argomento: balene, rinoceronti, coccodrilli ed elefanti. Questi grandi animali sono sospesi o intrappolati e schiacciati da montagne di bagagli. Sono del tutto credibili e hanno una presenza realistica con dettagli accuratamente riprodotti, plasticamente perfetti. Il loro aspetto realistico rappresenta la “verità” stessa, rendendoli surreali o inquietanti: affrontano il rapporto tra realtà e finzione, vita e immaginazione.
A partire dagli anni Novanta espone in spazi pubblici e gallerie, prediligendo il dialogo tra opera e spazio urbano.
Tra le sue installazioni si ricordano quelle collocate nel centro di Ferrara, a Faenza, a Bologna, a Saint Tropez e a Posdam.
Nella suggestiva cornice di Pietrasanta presenta nel 2009 la sua personale The animals count down.
Partecipa inoltre alla 52° e alla 54° Biennale di Venezia.
Lavora tra Italia, Francia e Germania..