IL FASCINO “INFORMALE” DEI PAESAGGI LAGUNARI
Silvio Zago inizia la sua esperienza pittorica approcciandosi alla scuola Ottocentesca del realismo di Courbet e Corot; parte da un figurativismo puramente paesaggistico per approdare a una rappresentazione informale dove prevale la frantumazione della forma che si integra perfettamente nel paesaggio per lo più lagunare. La pianura padana, il delta del Po e dell’Adige, le golene insieme alle case dei pescatori, sono luoghi che permettono a Zago di esprimere una pittura data dalla spontaneità e dall’ispirazione momentanea che lo ha portato a creare una produzione incessante orientata all’immediatezza di immagini e colori; quindi un realismo suo, un modo di essere concretamente legato al reale attraverso una sensibilità e un modo di vedere la realtà filtrata dai sentimenti. Zago resta il portavoce di una natura incontaminata dove la figura umana scompare e il paesaggio è dichiarato protagonista assoluto.
Il nostro sguardo così si posa sulle bellezze della natura caratterizzata da interminabili flussi d’acqua e infiniti orizzonti dando a suo modo l’idea romantica del sublime ma filtrata da una personale ricerca del contatto con la natura veneta dove i dettagli si perdono nel gioco della spatola mossa da una mano istintiva e ricca di esperienza.
Non si tratta di pura astrazione ma di una “natura informale” dove è possibile cogliere gli elementi caratterizzanti del paesaggio, una realtà che si sintetizza e si dissolve nell’atmosfera composta a volte da colori brillanti e a volte da colori più cupi, legati tra loro per ottenere un equilibrio compositivo studiato e sintetizzato per mezzo dell’interiorità e delle esperienze personali. Tale equilibro è ottenuto, oltre alla scelta dei colori, anche dalla tecnica che contraddistingue il pittore per l’uso sapiente dell’effetto spatolato e graffiato; stende masse di colore modellate da sottili spatole flessibili dando questo senso di leggerezza e di dinamismo creando dissolvenze atmosferiche dove architetture e natura si completano perfettamente.
E’ una pittura affascinante e dal carattere “vissuto” che ci permette di cogliere tutta la bellezza dei luoghi più suggestivi della pianura padana; una pittura di emozioni con tentativi di fuga per azzardare a nuove logiche espressive sempre più astratte e per poi tornare a precedenti realizzazioni.
Sara Cifarelli