Rabarama
Paola Epifani, nota con lo pseudonimo Rabarama, è una scultrice italiana nata a Roma nel 1969. Cresciuta in un ambiente artistico, ha manifestato sin da bambina un talento naturale per la scultura. Dopo una prima formazione alla Scuola d’Arte di Treviso, ha proseguito gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Subito dopo, ha iniziato a partecipare a concorsi di scultura nazionali e internazionali, ottenendo numerosi riconoscimenti dalla critica e dal pubblico.
Rabarama vive e lavora a Padova, dedicandosi a una ricerca artistica in costante evoluzione. Le sue opere spaziano dalla scultura al dipinto, con soggetti che includono uomini, donne e creature ibride, spesso caratterizzati da un’estetica eccentrica e potente. I suoi lavori, realizzati in materiali come marmo, bronzo, resina e fibra di vetro, sono accomunati da un segno distintivo: la pelle dei suoi soggetti è decorata con simboli, lettere, geroglifici e motivi che rimandano a metafore universali.
Questa “membrana” che avvolge le figure di Rabarama non è soltanto decorativa, ma un potente veicolo simbolico. Rappresenta l’infinita complessità dell’essere umano, la natura plurale e singolare del nostro Io, concetto influenzato dal pensiero del filosofo Jean-Luc Nancy. Le trame che ricoprono le sue sculture — labirinti, nidi d’ape, puzzle e geroglifici — evocano il genoma umano e le infinite possibilità di combinazione, richiamando la varietà e la complessità della vita e della psiche umana.
La poetica di Rabarama affronta temi profondi come il rapporto tra schiavitù e libertà, il dolore e la gioia dell’esistenza, e l’inesauribile tensione tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare. Questo dialogo tra corpo, mente e simbolo si arricchisce nelle sue mostre attraverso collaborazioni con altri artisti e performer, includendo danza, body painting, acrobazie, e installazioni multimediali che rendono le esposizioni esperienze immersive e multisensoriali.