Nato a S. Pier d’Isonzo nel 1962, Paolo Aizza emerge come una figura in cui la tenacia e il talento si fondono. Nonostante le circostanze avverse, la sua storia è una testimonianza di resilienza e passione. La sua inclinazione per l’arte si manifesta sin da giovane età, tuttavia è nel 1976 che si apre la porta alla sua vera vocazione: la fotografia. Questa epifania avviene grazie al generoso gesto di un cugino, che gli presta la sua Asaki Pentax K1000. Guidato dalla curiosità e dalla determinazione, Aizza esplora le potenzialità della sua nuova compagna fotografica, dimostrando presto un talento naturale che trova espressione attraverso una modesta Kodak Instamatic.
Negli anni successivi, Paolo Aizza ha perfezionato le sue competenze immergendosi negli insegnamenti di maestri come Ansel Adams, raggiungendo una maestria nell’arte dello sviluppo e della stampa delle fotografie in bianco e nero. Dal 1997 al 2012, ha gestito un negozio di fotografia, affrontando con risolutezza la transizione dall’era analogica a quella digitale e ottenendo risultati sempre più significativi.
Influenzato dalla disciplina acquisita durante il suo apprendistato nel Guitar Craft di Robert Fripp, ha sviluppato un peculiare “modus operandi” nel suo rapporto con la fotocamera, distinguendosi per la sua visione artistica e la sua abilità tecnica. Ha conseguito numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali e locali e le sue opere hanno trovato spazio in CD di artisti di fama internazionale.
Attualmente, il focus di Aizza è sull’esplorazione dell’arte astratta della fotografia, sperimentando con movimenti e colori per creare composizioni uniche e suggestive. Progetta di rivedere i suoi lavori precedenti, esplorando nuovamente il fascino del bianco e nero e sperimentando tecniche innovative come le doppie esposizioni e il mosso.
Nel suo approccio artistico, Aizza dà priorità al processo creativo piuttosto che al risultato finale, cercando di catturare l’essenza del momento attraverso le sue immagini con interventi minimi nella post-produzione. Pur riconoscendo il valore dell’intelligenza artificiale in fotografia, predilige l’approccio artigianale, che valorizza l’autenticità e l’originalità dell’arte.
Guardando al futuro, Aizza rimane fermamente convinto del potere espressivo della fotografia e si impegna a proteggere il suo lavoro attraverso il rispetto del copyright. Per lui, essere un fotografo significa essere uno strumento al servizio dell’arte, lavorando per permettere alle sue creazioni di comunicare e ispirare chi le osserva.