François Vandenberghe è nato nel 1951 nella regione dell’Eure et Loir in Francia.
La sua arte è fortemente influenzata dai ventisette anni trascorsi in Gabon, dove ha conosciuto la gloria sportiva, vincendo diversi titoli sia nei campionati di motociclismo che di automobilismo.
È stato anche creatore e leader dell’espeditiva famosa “Challenge d’Equateur”, eletta evento dell’anno nel 1986. Ed è proprio intorno a questo periodo che è venuto in contatto con gli elefanti.
Vandenberghe è tornato successivamente nel suo paese natale e si è dedicato alla scultura dal 1995.
Gli elefanti sono rimasti il soggetto preferito dell’artista, le sue narrazioni allegoriche.
Vandenberghe crea le sue opere con un’attenzione minuziosa ai dettagli, soprattutto nelle sculture in bronzo dove il realismo è particolarmente evidente. L’artista ha una profonda affinità con ciascuna delle sue opere, infondendo in ognuna di esse uno slancio appassionato e, attraverso l’allegoria, rivelando una verità che rende questi pachidermi ancora più reali. Ogni scultura rivela un’essenza che ci tocca in modo molto più profondo delle semplici riproduzioni figurative, un’essenza che è intima ma indefinibile, una ribellione espressa emotivamente.